Lo Spazzacamini


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Lo spazzacamino è un mestiere nato alcuni secoli fa. In Italia come il resto dell'Europa per fare questo mestiere si prendevano bambini e ragazzi dalle famiglie oppure mendicanti o orfani. La caratteristica che questi ragazzi dovevano possedere era l'essere molto magri al fine di entrare agevolmente nella canna fumaria e pulirla. La Val Vigezzo, in Piemonte, è chiamata la valle degli spazzacamini per il gran numero di ragazzi che soprattutto tra il '600 e il '700 emigrarono in nord Europa.

Il ruolo in età moderna

Al giorno d'oggi invece lo "spazzacamino" è responsabile dell'intervento di manutenzione, quindi oltre alla mera spazzolatura dei condotti, deve provvedere a controllare lo stato di conservazione dell'impianto fumario, le eventuali anomalie e soprattutto deve garantirne l'efficenza e la tenuta. Solo la manutenzione ordinaria così concepita previene gli incendi e gli avvelenamenti da monossido di carbonio.
Il camino o meglio l'impianto fumario, deve essere pulito accedendo ad entrambe le estremità dell'impianto: il terminale sul tetto ed il focolare all'interno dell'abitazione. La scovolatura dei condotti può essere eseguita utilizzando due tecniche: dall'alto verso il basso o viceversa; gli attrezzi per la pulizia sono rimasti pressoché identici nel tempo: scovoli di varie misure, aste allungabili, fune per pesi, fune per legarsi sui tetti, torce, e piccoli altri arnesi per raschiare la parete del camino. Oggi questo mestiere, pur rimanendo inalterate le tecniche di pulizia, è cambiato; vengono utilizzare mascherine protettive, guanti, aspirapolveri.


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